Infrangi il mio guscio (Italian Edition) by K.A. Merikan

autore:K.A. Merikan [Merikan, K.A.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Acerbi & Villani Ltd.
pubblicato: 2017-03-25T23:00:00+00:00

Capitolo 8

«Quindi... Max. È un tantino tosto da gestire.» Kathy inarcò le sopracciglia e lo guardò da sopra la gigantesca pentola di crema di pomodoro che stava mescolando.

Dayton sbatté le palpebre, così sorpreso da bloccarsi sopra al suo pranzo, con il sandwich a metà strada verso la bocca. Oddio. Come faceva a sapere di lui e Max? Non avevano di certo messo gli annunci in giro. Glielo aveva detto Max? Doveva essere stato lui.

«Tu credi?» chiese alla fine.

Kathy spalancò gli occhi, il che accentuò le rughe sulla sua fronte. «Tu non credi? A giudicare dai ragazzi con cui sei uscito finora, non avrei esattamente pensato che fosse il tuo tipo.»

Dayton si contorse sulla sedia, sentendosi come un insetto catturato sotto un bicchiere. «Beh… Forse… Non saprei. È una bella persona. Pensavo che piacesse anche a te,» disse, improvvisamente preoccupato per la risposta. E se Max era stato sgradevole con lei?

«No, mi piace. Impreca come un marinaio, per cui in cucina fa proprio al caso mio, ma non lo lascerei mai uscire con mia figlia, se capisci cosa intendo.» La figlia di Kathy non aveva ancora otto anni, ma Dayton era piuttosto sicuro che il punto non fosse quello. E dato che Kathy aveva una ventina d'anni abbondanti più di lui, a volte si comportava come se fosse sua madre.

Si agitò, cominciando a sentirsi a disagio per quei commenti su Max, e non solo perché potevano essere un giudizio sulle sue scelte. Semplicemente pensava che Max meritasse più credito di quello che la gente gli dava. «Perché?»

Kathy smise di mescolare con un profondo sospiro. «Sembra un po' un tipo da colpisci e scappa, e tu sei già una palla d’ansia. Mi sa che non voglio vederti ferito quando – se a un certo punto dovesse tagliare la corda.»

Dayton si infilò il sandwich in bocca, ma la sua mente stava già facendo un'analisi frenetica del suo comportamento e di quello di Max. Fino a quel momento, Max aveva fatto degli sforzi per adattarsi alle sue necessità. Non aveva sminuito le sue ansie nevrotiche, e lo aveva incitato a fare il test per le malattie sessualmente trasmissibili il giorno dopo che lo avevano fatto senza protezione per la prima volta. Ed erano sani tutti e due, anche se già solo il dover fare il test gli aveva tolto il sonno la notte prima di ricevere i risultati.

Max meritava una possibilità. Poteva essere un po' sfacciato, ma era un bravo ragazzo. «Non saprei. Quando è con me è molto attento e gentile.»

Kathy sbuffò e cominciò a tagliare le carote. «Parla di te come se tu fossi un dono di Dio agli uomini.»

Dayton per poco non fece cadere il panino sul piatto. «Lo… lo fa davvero?»

Lei gli puntò contro una carota. «Vedi? È esattamente questo, ciò che intendo. Tu ti emozioni tutto, e se poi lui cambia idea? Perlomeno non ti lascerà con un bambino come ha fatto quel buono a niente del mio ex marito. Mi prometteva sempre la luna, e poi se ne è andato con un camionista.

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